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Territorio e Biodiversità

Villamiroglio è situato nella parte più nord occidentale del Monferrato, quasi a ridosso della Pianura Padana, in un contesto territoriale tipicamente collinare, con rilievi arrotondati e vallate piane e relativamente ampie.
Villamiroglio presenta caratteristiche territoriali anche molto varie, che creano habitat diversi in un ecosistema composto di piccole microaree che danno vita ad una grande ricchezza e varietà botanica.
L’area del Piemonte in cui si trova Villamiroglio si è modellata principalmente nel Miocene, inizialmente ricoperta dalle acque del bacino marino che ricopriva gran parte del nord Italia creatosi durante il Cretaceo, emerse e fu di nuovo invasa per i movimenti tettonici causati dall’innalzarsi dell’Appennino Ligure, fino alla definitiva evaporazione della acque alla fine di questo periodo, e la conseguente emersione della Pianura Padana. Queste fasi hanno portato al depositarsi di sedimenti misti di calcare e argilla, chiamate marne ma qui più conosciute come tufo, da cui nel tempo si sono plasmate le colline dolci del territorio. Formazioni tufacee sono ancora ben visibili in diverse parti del territorio di Villamiroglio, in particolare lungo la costiera del Monte Bric e soprattutto nell'area di Monte Croce, dove si individua la presenza di una particolare varietà conosciuta come Pietra da Cantoni. Le argille sono ben visibili nei terreni delle vallate, terreni strutturalmente deboli a livello idrogeologico, con stratificazioni, in particolare nei pressi dei rii, di argilla blu, una varietà di argilla marnosa povera di ferro formatesi nel precedente Pliocene. Più rocciosa, invece, la zona di Rairolo, sulle pendici, appunto, del Monte delle Pietre, oggi caratterizzata da sentieri dal sapore quasi montano e ampi prati. Complessa la situazione idrologica presente a Villamiroglio, con quattro corsi d'acqua principali nelle vallate, il Rio Marca e i suoi tre affluenti, il Rio Santa Liberata, il Rio Valle del Curto e il Rio Valle Madonnina, e numerosi rigagnoli stagionali. In alcuni punti si vedono piccole sorgive, in particolare nell’area chiamata “Garitta” lungo Strada Mezzalfenga e nel sentiero di nord-ovest di Monte Croce, la cui cima è stata livellata dalla costruzione del bacino di stoccaggio dell'Acquedotto del Monferrato.
Da lato urbano, da sempre gli insediamenti abitativi di Villamiroglio sono stati caratterizzati da una struttura frammentata, con la divisione in frazioni e borgate composte per lo più di nuclei familiari votati all’agricoltura, avvenuta in particolare tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900, attorno ai due centri principali dalle caratteristiche opposte, quello arroccato sulla cima del colle attorno alla Chiesa di SS Filippo e Michele, che prese il posto della precedente parrocchiale e del castello dei Miroglio, e quello lineare e pianeggiante della frazione Vallegioliti, lungo la direttrice per Odalengo Grande. Testi più dettagliati sulle peculiarità storiche, artistico-religiose e devozionali del territorio sono presentate nelle pagine Luoghi Storici, Monumenti Religiosi e Segni Devozionali.
 

L’ecosistema di Villamiroglio è particolarmente affascinante e pieno di sorprese. Come dopo l’emersione della Pianura Padana, la zona è tornata ad essere caratterizzata principalmente da boschi e incolti, dopo il recente progressivo abbandono delle coltivazioni a causa della scomodità e della generalmente scarsa fertilità del terreno. Restano attive coltivazioni di alcuni vigneti e pioppeti, alcuni giovani noccioleti e campi di foraggi o cereali o per la produzione di ortaggi, ma in misura decisamente meno estesa che nei decenni passati.
I boschi tuttavia presentano una ricca biodiversità, la specie più diffusa oggi è la robinia, o gaggia, specie introdotta dall'America nel'600 e oggi diventata una protagonista assoluta delle aree boschive collinari grazie alla sua invasività. Specie tipiche e diffuse sono la roverella e la rovere, e i ciliegi selvatici, con la presenza di sempre più rari esemplari di quercia, orniello, castagno, olmo, e sambuco. Altre specie che si possono incontrare sporadicamente sono i più montani maggiociondolo, felci e alcune specie di conifere che creano piccole pinete, in particolare abeti rossi. Molto diffusi gli arbustivi come prugnolo, biancospino, cornioli, fusaggine e rovi.
Ricchissima la flora erbacea, infinite le specie che si possono osservare lungo i sentieri, nei boschi e nei prati di Villamiroglio durante tutto l'anno. A seconda della stagione si possono osservare numerosi esemplari di elleboro puzzolente già in inverno, specie dal nome curioso, ma dall'aspetto grazioso. Seguono in primavera primule, viole, polmonaria, epatica e ranuncoli, e si segnala la presenza anche di esemplari di orchidee purpuree, in particolare nell'area del Monte Bric. In estate sbocciano moltissimi fiori comuni come la salvia di prato, l'achillea, il romice e le margherite, ma sono riscontrabili anche specie meno diffuse come iris selvatici, speronella, giglio di San Giovanni, cicerchia selvatica e addirittura è stata segnalata la presenza di un esemplare della rarissima e protetta digitale gialla, la più rara tra le digitali. Anche l'autunno mostra specie particolari, come i diffusi rampicanti edera, vitalba e tamaro, verga d’oro, morella e le particolari infiorescenze di qualche cardo dei lanaioli. Ogni angolo di Villamiroglio offre specie diverse e affascinanti, immancabile per gli appassionati di botanica una visita nell’Area Tram, all’incrocio dei sentieri Monte Croce alle spalle del Cimitero, dove cresce una davvero impressionante varietà di specie floreali in un’area davvero ridotta. Per un elenco più esaustivo sulle specie arboree e floreali può esservi d'aiuto "sfogliare" gli album dell'Erbario di Villamiroglio in Foto, che contengono immagini corredate da informazioni e curiosità sulle specie fin'ora osservate e fotografate a Villamiroglio, oppure rivolgervi per ulteriori informazioni, anche per escursioni e passeggiate, a Villamiroglio in Foto.
Schiva la fauna, che offre molti esemplari di cinghiale, talvolta fonte di pericolo lungo le strade e danni alle colture, lepri e rettili come vipere e bisce. Meno timidi i volatili, dai fagiani ai piccoli passeri, cinciallegre, fringuelli e rondini, fino agli storni e alla cornacchie e alcuni rapaci come civette e falchetti o rari esemplari di anatre, che dal vicino fiume Po arrivano fino ai corsi d'acqua di Villamiroglio. Tantissimi naturalmente gli insetti come grilli e le variopinte farfalle, con una recente ripresa della presenza di libellule e la diffusione delle zanzare tigre.